Troppo difficile resistere alla tentazione di buttar giù due righe anche per la prosecuzione del mio cammino...e dunque eccomi qui! Dopo la prima parte dell’anno scorso, qualche mese fa ho proseguito per il tratto Assisi-Greccio.
Rileggendo il mio diario, mi sono riaffacciate alla memoria molte cose: situazioni, persone, incontri, fatti. Ma ciò che più rimane dentro sono le sensazioni, forse perché oltre ad attaccarsi nel profondo di noi stessi, diventano anche simboli, immagini che sintetizzano l’esperienza vissuta.
Che dire? Alcuni ricordi sparsi… La strana e piacevole solitudine alla Porziuncola, prima di partire; lo stupore per i colori (papaveri, margherite, ulivi, cielo e nuvole, tutto insieme!); il profumo portato dal vento a Trevi; la particolarità di Pissignano, la pace di Macerino e l’assoluta bellezza di Stroncone (Stroncone…vi assicuro, da vedere almeno una volta nella vita!); la fatica e il dolore per una tendinite; la solitudine sull’assolata Flaminia e la quiete alle fonti del Clitunno; la laboriosità della Romita; la tristezza per i “tau” cancellati (ma anche l’ammirazione per la gratuità e l’impegno di chi li ridipinge); la provvidenza che mi fa incontrare persone proprio nel momento in cui ne ho bisogno; la desolazione della stazione di Greccio, che però invoglia alla riflessione…
Un cammino che, rispetto al tratto percorso l’anno passato, mi ha portato meno sconvolgimenti ma tanti, tanti segni di Bellezza.
Sette giorni che si possono riassumere in una semplice parola: grazie.

Paolo C.